sabato 16 luglio 2016

Fili d'erba...

Ma perchè spendere tanto tempo a ricostruire queste storie di sofferenza, sacrificio, morte che appartengono a un passato ormai lontano?

A questa domanda ha risposto il prof. Donato Ruggieri nel suo intervento alla cerimonia di inaugurazione della mostra di cui riportiamo una breve sintesi. In quella occasione, il prof. Ruggieri ha sostenuto che a noi anzesi di oggi non è concesso rimanere qualunquisticamente indifferenti, perchè ciò che abbiamo di più caro, prima di tutto la PACE, è qualcosa che va continuamente conquistata imparando ed insegnando la TOLLERANZA, l'ACCOGLIENZA e l'INTEGRAZIONE. Sempre secondo il prof. Ruggieri, conoscere la Storia ci serve per imparare a costruire, giorno per giorno, con sacrificio e costanza, un mondo più giusto; un mondo dove tutti possano sentirsi in Pace con se stessi e con gli altri nella costruzione di un futuro migliore per tutti.

Filo conduttore dell’intervento del prof. Ruggieri è stata la poesia “La mia bella Patria” di Rocco Scotellaro che definisce fili d’erba quei giovanissimi uomini catapultati nella nuova, dura e inconprensibile realtà dell’esercito, trasformati in soldati uniti tra loro dalla comune sofferenza e da quella che sapevano vivevano le loro famiglie. Il prof. Ruggieri, cogliendo e condividendo il senso profondo della visione del poeta, ribadisce, quindi, che sta a noi trapiantare il seme della loro esperienza di vita attraverso iniziative come questa mostra documentaria che altro non è che l’alito di cui parla Scotellaro: la commemorazione finalizzata a conoscere per non dimenticare, anzi per capire, riflettere, imparare.

giovedì 14 luglio 2016

Donato, Giuseppe, Salvatore...

Ciani Donato Antonio
A titolo puramente esemplificativo del tipo di ricerche documentarie svolte dalla nostra Associazione, riportiamo qui solo una delle  49 schede dei caduti anzesi redatte in occasione della mostra dell'anno scorso.
In questo contesto, visto l'impegno che lo ha particolarmente  contraddistinto sia nelle ricerche documentarie e nell'allestimento della mostra, che per averci sostenuto nella divulgazione dei contenuti sul blog, cogliamo l'occasione per ringraziare il Dott. Donato Tito  per  la sua grande gentilezza e disponibilità.
Segue la scheda relativa al...

Soldato CIANI DONATO ANTONIO

26 Anni

►NATO ad Anzi - in Via Giotto n. 18 - il 6 luglio 1890
FIGLIO di Giuseppe Antonio e di Satalia Teodora. Contadini
Primogenito di cinque figli
Il 5 settembre 1914 SPOSA Buchicchio Paolina, di anni 18. Contadina
PADRE di una figlia, Antonietta, nata l’8 settembre 1915
Professione: Contadino

►Soldato di Prima Categoria
    Matricola n°25911
È chiamato alle armi il 2 ottobre 1911 ed assegnato al 7°Reggimento Fanteria

►Il 10 luglio 1912 parte per la Tripolitania e la Cirenaica e combatte sul  fronte libico, nella CAMPAGNA DI GUERRA ITALO – TURCA
    Rientra in Italia per congedo il 1 gennaio 1913

►Gli viene concessa dichiarazione di aver tenuto buona condotta e aver servito con fedeltà ed onore
È richiamato alle armi per Regio Decreto il 10 maggio 1915

►Giunge in territorio dichiarato in stato di guerra il 28 maggio 1915, nel  29°Reggimento Fanteria, Brigata Pisa

►MUORE, per malattia contratta per fatto di guerra, nel Comune di Anzi – nell’abitazione in Via Monastero n. 13 - il 30 dicembre 1915, all’età di 26 anni
Sepolto nel Cimitero di Anzi

Fratello del Soldato Ciani Luigi, caduto nel 1918

Ciani Donato Antonio si era sposato il 5 settembre 1914 e nel maggio dell’anno successivo partì per il fronte di guerra. Morì il 30 dicembre 1915, a poco più di un anno dal matrimonio.
Durante i mesi della sua permanenza al fronte la giovane moglie, Buchicchio Paolina, aveva dato alla luce una bambina, chiamata Antonietta, ma che gli Atti attestano essere nata morta.



 

lunedì 11 luglio 2016

Poveri eroi inconsapevoli...


Leopardi Giuseppe
Il grande lavoro di ricerca d’archivio, lo studio e la documentazione prodotta necessaria ad allestire la mostra documentaria sui caduti anzesi della Prima Guerra Mondiale ha fatto emergere dati molto interessanti su chi erano questi nostri eroi, sulle loro famiglie di provenienza e sulla società anzese del periodo. Al fine di renderli ancora una volta noti a tutti, riportiamo di seguito alcuni dati estratti dall’intervento del Prof. Donato Ruggieri in occasione dell’inaugurazione della mostra nell’agosto del 2015.

Dalle ricerche è emerso che i genitori dei nostri caduti erano in maggioranza di Anzi, dei soldati, infatti, solo 2 non erano nati ad Anzi. Le famiglie di provenienza erano numerose, con in media 5 figli a famiglia, solo 2 i casi di figli unici.
L'età media dei caduti era di 26/27 anni, il più anziano aveva solo 41 anni quando è morto, mentre i due più giovani appena 18 anni; 21 di loro erano già sposati quando partirono per il fronte, e avevano, in media, 2 figli ciascuno.
Genitori e soldati erano prevalentemente contadini e pastori, solo 5 erano provenienti da famiglie benestanti.
       La maggior parte di loro era analfabeta, solo 11 erano in grado di leggere e scrivere, e solo 3 erano studenti. Molti di loro morirono per le malattie contratte sui campi di battaglia, del resto i dati sulla la statura, in media di m. 1,61, e la larghezza torace, in media di 86 cm, la dicono lunga sulle condizioni fisiche.

I soldati anzesi furono in maggioranza impiegati come fanti, nell'Artiglieria da Campagna e da Montagna, nei Reparti d'Assalto, nei Reparti “Zappatori” per la costruzione di trincee, e nelle Compagnie di Sussistenza, e 6 di loro furono insigniti di medaglie ed onorificenze.
Per quanto riguarda i ruoli nella gerarchia militare, vi erano un tenente, un sottotenente, 5 caporali, un carabiniere, un alpino, un bersagliere e 33 soldati semplici, impegnati nei principali e più noti teatri di guerra, Altopiano di Asiago, Monte Pasubio, Malaghetto, Monte San Marco, Monte San Martino, Monte San Michele, Sagrado, Oppachiasella, Castagnevizza, Dosso Faiti.

giovedì 7 luglio 2016

Associazione L'Idria: impegno e dedizione solo per Anzi.

Sala dedicata ai caduti
La mostra “Anzi e gli anzesi nella Grande Guerra” durerà ben 4 anni, lo stesso periodo cioè della durata del primo conflitto mondiale, ma il progetto prevede che ogni anno venga ricostruito un aspetto diverso della guerra, al fine di conoscere quanto più è possibile i protagonisti, la situazione storica, economica e sociale del paese in quel periodo.
L’anno scorso il fulcro dell’allestimento della mostra ha riguardato i 43 caduti anzesi in guerra: ognuno di loro è stato sottratto all’oblìo del tempo attraverso la ricostruzione dei fatti principali della loro vita, dell’albero genealogico della famiglia e del ruolo militare avuto nel conflitto. Per arrivare a tanto, sono state condotte lunghe ricerche che hanno permesso di recuperare foto, oggetti e lettere private, ma, soprattutto, i documenti ufficiali custoditi negli archivi storici lucani.

Gli eroi di Anzi, dunque, oggi non sono più solo un nome su una lapide, ma sono volti e storie la cui dolorosa vicenda umana è ancora capace di toccar e di indurre a riflessione.
Grazie all’impegno della nostra associazione ora tutti conosciamo una pagina in più della storia di Anzi e, pertanto, ci sembra giusto ringraziare pubblicamente chi ha dedicato il suo tempo alla non facile realizzazione di questa mostra.
A Gerardo Cicchetti, nostro amato e stimato concittadino, indimenticato promotore di svariate iniziative culturali volte a riportare alla luce momenti e personaggi del passato di Anzi, va senz’altro il merito di aver proposto il progetto della mostra. Progetto di cui si è poi reso responsabile il prof. Franco Casella che ha coordinato, con la sua ben nota professionalità, i numerosi membri della nostra associazione che vi hanno preso parte con apporti diversi.
Dei testi esplicativi dei contenuti della mostra, infatti, si sono occupati la Prof.ssa Anna BonomoMariano Marcogiuseppe e il Prof. Donato Ruggieri; l’allestimento fotografico è stato curato, invece, da Giuliano De Asmundis, Emilio D’Anzi e Donato Tito.
Atto di morte orginale
 di G. Leopardi
La ricerca archivistica, ovvero il “cuore” della mostra, è stata condotta da Delia Cicchetti, Carmela De Stefano, Carmela Motta, dall’Avv. Antonietta Sarli e da Donato Tito che si è pure interessato della parte grafica e della comunicazione insieme ai già citati  Mariano Marcogiuseppe e a Carmela Motta. Il video è stato realizzato da Mariano Marcogiuseppe e Gerarda Setaro, le musiche dall’ Avv. Antonietta Sarli.

Inoltre, in una sala della mostra sono stati esposti oggetti ricordo offerti dai cittadini di Anzi e cimèli provenienti dal Museo degli Alpini di Cismon del Grappa grazie all’interessamento del signor Gabriele Zamperoni.

A tutti loro deve andare la nostra più sentita riconoscenza.
 
R. Andriuzzi