Ma perchè spendere tanto tempo a ricostruire queste storie di sofferenza, sacrificio, morte che appartengono a un passato ormai lontano?
A questa domanda ha risposto il prof. Donato Ruggieri nel suo intervento alla cerimonia di inaugurazione della mostra di cui riportiamo una breve sintesi. In quella occasione, il prof. Ruggieri ha sostenuto che a noi anzesi di oggi non è concesso rimanere qualunquisticamente indifferenti, perchè ciò che abbiamo di più caro, prima di tutto la PACE, è qualcosa che va continuamente conquistata imparando ed insegnando la TOLLERANZA, l'ACCOGLIENZA e l'INTEGRAZIONE. Sempre secondo il prof. Ruggieri, conoscere la Storia ci serve per imparare a costruire, giorno per giorno, con sacrificio e costanza, un mondo più giusto; un mondo dove tutti possano sentirsi in Pace con se stessi e con gli altri nella costruzione di un futuro migliore per tutti.
A questa domanda ha risposto il prof. Donato Ruggieri nel suo intervento alla cerimonia di inaugurazione della mostra di cui riportiamo una breve sintesi. In quella occasione, il prof. Ruggieri ha sostenuto che a noi anzesi di oggi non è concesso rimanere qualunquisticamente indifferenti, perchè ciò che abbiamo di più caro, prima di tutto la PACE, è qualcosa che va continuamente conquistata imparando ed insegnando la TOLLERANZA, l'ACCOGLIENZA e l'INTEGRAZIONE. Sempre secondo il prof. Ruggieri, conoscere la Storia ci serve per imparare a costruire, giorno per giorno, con sacrificio e costanza, un mondo più giusto; un mondo dove tutti possano sentirsi in Pace con se stessi e con gli altri nella costruzione di un futuro migliore per tutti.

Filo conduttore dell’intervento del prof. Ruggieri è stata la poesia “La mia bella Patria” di Rocco Scotellaro che definisce fili d’erba quei giovanissimi uomini catapultati nella nuova, dura e inconprensibile realtà dell’esercito, trasformati in soldati uniti tra loro dalla comune sofferenza e da quella che sapevano vivevano le loro famiglie. Il prof. Ruggieri, cogliendo e condividendo il senso profondo della visione del poeta, ribadisce, quindi, che sta a noi trapiantare il seme della loro esperienza di vita attraverso iniziative come questa mostra documentaria che altro non è che l’alito di cui parla Scotellaro: la commemorazione finalizzata a conoscere per non dimenticare, anzi per capire, riflettere, imparare.